Neil Young, After the Gold Rush: la storia, le canzoni e le curiosità sull’album che segnò una svolta per il cantautore canadese.
After The Gold Rush usciva il 19 settembre 1970. Da allora la carriera di Neil Young non è più stata la stessa. Tra i suoi album solisti, è forse quello della svolta, quello che maggiormente ha contrassegnato la sua storia artistica. Non a caso, nonostante l’insuccesso al momento della pubblicazione, è ritenuto ad oggi una pietra miliare nella storia del rock.
Neil Young, After the Gold Rush: la storia
Gli anni ’60 erano appena finiti e – agli inizi degli anni ’70 – Neil Young registrò un capolavoro per l’epoca, l’album After the Gold Rush, pubblicato il 19 settembre 1970. Nel disco è presente la title track, una canzone triste che funge apparentemente da ode all’ambiente ma, vista da altre angolazioni, emergono implicazioni più profonde.
Il video di After the Gold Rush:
È anche la fine di un primo capitolo della carriera dell’artista. Dopo aver lasciato i Buffalo Springfield e aver pubblicato il suo album di debutto da solista nel 1968, il cantautore iniziò un cambiamento. In Everybody Knows This Is Nowhere del 1969, iniziò quello che fu il processo di distacco con i Crazy Horse. L’anno successivo, quando iniziò a lavorare sul successivo LP e, avendo conservato alcune canzoni che avevano già scritto, si ritirò nel suo seminterrato a Topanga, in California, dove iniziò a registrare le tracce.
Neil Young, la svolta con After the Gold Rush
Per il disco successivo, fu attuata una svolta a 360 gradi in musica acustica country e folk con un gruppo di musicisti il cui approccio fu un po’ più delicato. Le nuove canzoni – che presentavano il diciottenne Nils Lofgren alla chitarra e al piano, uno strumento con cui non conosceva benissimo – hanno contribuito a creare un’atmosfera irregolare e quasi sconnessa riguardo al disco che oscilla tra l’elettrico e l’acustico.
Ed è una brillante giustapposizione, che dà a After the Gold Rush una sensazione di frustrazione e rassegnazione. È anche un album romantico – la dolce Only Love Can Break Your Heart è un esempio – ma Southern Man, poi, tempera l’atmosfera. L’intero album è così: morbido, duro. Silenzioso, rumoroso. Acustico, elettrico. Un turbinio di idee fuse in un solo e leggendario lavoro. L’ultimo album dell’artista, pubblicato a giugno 2020, è intitolato Homegrown.